Voglio liberarmi una volta per tutte del bisogno insopportabile di esternare questa opinione che mi cova dentro da anni.
La mia personalissima opinione è che gli editor sono i parassiti di un modo editoriale incancrenito, sono il risultato di un sistema culturale ormai standardizzato e autoreferenziale, dove il conformismo di stile è prassi divenuta coefficiente di qualità, e in cui l'arte è rara, per non dire completamente assente.
Uno scrittore che sa quello che fa, non lascia nulla al caso, neppure una virgola, figuriamoci un periodo o un paragrafo, per non parlare del modo in cui ha strutturato la narrazione.
Un libro, per fortuna o purtroppo, non è matematica. Un libro è realtà soggettiva e mutante, e quando è arte non solo resiste agli schemi del suo tempo, ma li distrugge e travalica, per sedimentarsi nell'eternità.
Giustissimo, parole sante. Un saluto
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