domenica 30 marzo 2014

INTERVISTA A RENATO ESPOSITO

INFORMALIBRI intervista Renato Esposito.

1. Ciao Renato, benvenuto a “Informalibri”. Iniziamo col parlare di te. Presentati ai nostri amici…
Ciao amici di “Informalibri”, ho 35 anni, vivo a Roma, sono sposato e ho una figlia strepitosa di un anno.
2. Quando e perché hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a 6 anni, perché mi piaceva inventare delle storie. Meno male che non mi hai chiesto perché scrivo tuttora, sarebbe stato davvero complicato risponderti.
3. Di che genere sono i tuoi libri?
Dei più disparati: satirico, grottesco, di denuncia sociale, thriller, storico… Mi manca solo il romanzo rosa, anche se l’amore è una componente presente grossomodo in tutte le mie storie.
4. Il tuo ultimo romanzo, come si chiama e di cosa parla?
Si chiama “Momento X” e non è propriamente un romanzo. Si tratta di una pubblicazione a periodicità mensile strutturata dal punto di vista narrativo come una serie tv, nel senso che ogni puntata potrà essere letta indipendentemente dalle altre. La storia parla di questo misterioso Shadi che ha nel cuore di Roma un negozio di articoli etnici unico nel suo genere: una porta rossa sul retro permette, a chi la attraversa, di tornare al momento cruciale della sua vita, dandogli l’occasione di modificare il proprio destino. Unici inconvenienti: ogni giorno trascorso nel passato equivale ad un anno di vita e bisogna stare attenti a Polifemo, l’uomo con l’occhio di vetro, che tenterà di impedire al viaggiatore di turno di tornare nel presente.
5. Cosa ti ha dato l’idea di scrivere una vicenda del genere?
L’idea risale ad almeno 4 anni fa, originariamente si chiamava “Per non sbagliare più” ed era un soggetto che ideai per una serie tv.
6. Ma tu credi si possa viaggiare nel tempo un giorno?
Io credo che un giorno, se l’umanità non sarà così stupida da autodistruggersi, sarà possibile qualsiasi cosa. Un giorno si sconfiggerà persino la morte, figuriamoci non trovare il modo di viaggiare nel tempo… Il nostro vero problema, forse, è quello di essere nati troppo presto.
7. Come mai la scelta di fare una pubblicazione seriale? Non hai paura che non possa funzionare?
Credo che il romanzo sia una delle forme più diffuse di narrazione, ma ha una caratteristica fondamentale, che è sia il suo pregio che il suo difetto: la coerenza. Un romanzo, generalmente, presuppone una coerenza non solo di stile, che dovrebbe essere omogenea per tutto il testo, ma anche di tematiche e atmosfere. Una pubblicazione seriale come “Momento X”, invece, mi darà l’opportunità di spaziare ad ogni puntata su stili e temi di volta in volta differenti, perché ogni puntata vedrà un personaggio diverso tornare al Momento X della sua vita (non sarà sempre così, ma non voglio anticipare…). Proprio per dare l’idea dell’eterogeneità di atmosfere che si incontreranno nel corso dei mesi, nel primo numero di “Momento X” ho voluto inserire due episodi anziché uno. Nel primo il protagonista è Claudio, un disilluso agente immobiliare che dopo aver casualmente rincontrato il suo primo amore a distanza di venti anni, varcherà la porta rossa per tornare a quella fatidica sera d’agosto del 1994 che avrebbe potuto cambiare il suo destino. Questo episodio, pur mantenendo una certa tensione di fondo, sarà attraversato da una vena malinconica. La protagonista del secondo, invece, è Iris, una giovanissima professionista di poker col cuore gonfio d’odio per gli abusi patiti, alla quale Shadi darà la possibilità di ripetere il torneo più importante della sua carriera, quello che le avrebbe permesso di abbandonare l’odiate tetto paterno e vincere i suoi demoni; questo episodio, a differenza del precedente, sarà caratterizzato da uno stile più furente.
Per quanto concerne la seconda domanda, un pizzico di paura credo che faccia sempre bene, perché ti spinge a dare il massimo.
8. Dove possiamo trovare quest’opera se volessimo acquistarlo?
In tutti gli store di editoria digitale, Amazon compreso ovviamente, al costo di 89 centesimi a puntata.
9. Qual è il tuo libro e autore preferito?
Cambiano a seconda del periodo, in linea di massima però “Delitto e castigo” di Dostoevskij godrà sempre di un posto privilegiato in un’ipotetica classifica.
10. Roscommon diceva: “Scrivere con furia, correggere con flemma”. Che ne pensi?
Penso che sia davvero un ottimo consiglio, purché nel correggere non si esageri con la flemma, altrimenti il lavoro potrebbe risultare poi troppo freddo.
11.Che consiglio daresti a chi volesse iniziare a scrivere un romanzo?
Di divertirsi.
12. E a chi l’ha scritto ma lo tiene conservato nel cassetto?
Se non nutre ambizioni letterarie di tipo professionale di scriverne un altro e ficcarci pure quello nel cassetto, se invece le sue intenzioni sono diverse, be’, gli suggerirei di mettere in conto un bel po’ di sudore e sofferenza, perché sarà un bagno di sangue. Se si è deboli di stomaco e non si è veramente motivati, allora meglio dare fuoco al cassetto con tutto quello che c’è dentro.
Grazie per averci dedicato del tempo. Un “in bocca al lupo” da parte di noi di Informalibri. Ciao.

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